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Nudo senza nido: il disegno del bambino disagiato

“Ogni bambino ha diritto ad una buona famiglia in cui crescere e niente, se non una disgrazia, può privarlo di questo diritto.” (Donald W. Winnicott, 1986) Chi è il bambino disagiato? Il bambino disagiato è colui a cui è stata sottratta l’unità della famiglia o una parte di essa. Gli è stata negata totalmente o in […]

Così parlò il bambino del suo disagio

Disagio, in senso generale, significa:

  • mancanza di agi, di comodità, condizione o situazione incomoda;
  • senso di pena e di molestia dovuto alla mancanza di capacità di adattarsi ad un ambiente o ad una situazione;
  • fastidio, incomodo, inconveniente.

In senso psicologico il disagio segna una situazione traumatica, un vero e proprio attacco, annichilente e destabilizzante, alla personalità in formazione di un bambino o di un adolescente, con conseguenze gravi a breve, medio e lungo termine sui rispettivi processi di crescita.

Prima della guerra, l’uomo distruttivo

L’uso equivoco del termine aggressività ha creato grande confusione in molti campi della psicologia. Il termine è stato applicato indiscriminatamente al comportamento dell’uomo che difende la propria vita in caso di attacco e a quello del bandito che ammazza la sua vittima per procurarsi denaro, o perfino a quello del sadico che tortura un prigioniero.

Scientismo, a norma di legge

In un commento al mio articolo “No l’autismo, no!” di circa un anno fa, una collega “minacciata” per aver affrontato nel suo blog la tematica autistica in termini psicodinamici segnalò la presenza del mio suddetto articolo in una specie di lista di proscrizione nel sito di uno strano sodalizio che sembra passare il tempo ad affrontare […]

Mamma, papà: io non vi ho scelti!

“Il coccodrillo ha rapito a una madre il bambino. Alle preghiere di restituirlo, il coccodrillo replica che acconsentirà se la madre darà una risposta vera alla domanda: «Restituirò il bambino?». Se la donna risponde: «Sì», la risposta non è vera, e il coccodrillo non renderà il bambino. Se risponde: «No», in questo caso la risposta è vera. La madre ha quindi perduto in ogni caso il bambino.”

Il carattere e i suoi squilibri

Come in tutti i problemi che sono vicini alla formazione del carattere umano, due fattori determinano la normalità e l’anormalità dello sviluppo psichico dell’individuo: le disposizioni ereditarie innate e le influenze regolatrici dell’ambiente sullo sviluppo pulsionale, soprattutto quello della prima infanzia.

I codici “segreti” dei tratti infantili disturbati

Con quali criteri e con quali tecniche di osservazione siamo in grado di prevenire nel bambino la nascita di un sintomo, riconoscendolo prima che si strutturi e si renda manifesto? Quali sono i metodi per percepire il pericolo prima che il sintomo inizi ad agire?

Del saper apprezzare piccoli capolavori

Con l’inevitabile imperfezione – anche temporale – che un po’ contraddistingue i blog, ormai soprattutto quelli che con termine un po’ superato possiamo definire “amatoriali” (cioè che danno qualcosa ai lettori per il solo gusto del gesto, e con meno secondi fini possibile), per festeggiare (anche questo 100° post di Ri-vivere) ecco due regali:

Ci sono ancora adulti?

Quando Georges Canguilhem, filosofo ed epistemologo francese, in una conferenza al “College philosophique” si chiedeva se ci fossero ancora adulti, ossia se esistesse uno stato della vita con caratteristiche di adultità, non plasmato da regressioni e conflitti infantili, indirettamente rifletteva e faceva riflettere sulla difficoltà dell’adulto di diventare maturo ed equilibrato ed in quanto tale riuscire ad essere un buon esempio nella vita dei propri figli.

I conflitti dell’anima infantile: le ossessioni

La bambina, che qui chiameremo Anna, richiama i casi clinici di alcuni bambini ossessivi-coatti analizzati da Lewis L. Judd. Secondo uno dei tratti fondamentali tracciati da Judd uno o entrambi i genitori diventano per il bambino l’oggetto di sentimenti fortemente ambivalenti e apertamente aggressivi (P. L. Adams, 1980). Anche Anna ha una cattiva relazione con la madre, parla di lei come di una madre che non la comprende e si rifiuta di disegnarla, scegliendo al suo posto la coppia dei nonni a cui si sente più intimamente legata.