Omaggio a “una vita intensa”

Ho sentito il bisogno di premettere alcune righe agli scritti di mio padre per offrire un contributo, anche modesto, alla comprensione di un uomo che ha “sentito” la psicoanalisi quando era eresia e quando per essa si rischiavano titoli accademici e facili professioni, quando, confortati solo da pochissimi altri, occorreva molta solidità per non temere di essere caduti nella follia.

Con queste parole scritte nel 1976 sulla rivista Quadrangolo ricordava la figura del suo grande padre Nicola, la cui azione scientifica si sviluppò con grande ampiezza nel campo della psicoanalisi, di cui fu un incontestabile pioniere. Oggi, ad un anno esatto dalla sua morte, chi è stato allievo di Paolo Perrotti nel suo corso di psicologia dinamica sul finire degli anni Settanta non può non ricordare il “padre analitico” che è stato: uomo semplice, essenziale, disadorno, con la sua neutralità, propria del magistrale analista, ha fatto sopravvivere e pulsare il patrimonio lasciato da Freud, instillando con discrezione in chi lo seguiva il suo stesso rigore nella ricerca scientifica e nella applicazione della tecnica.

Ancora grazie, Maestro!

Lascia un commento

La tua email non sarà mai pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati da *

*
*