Il Natale istrionico

Babbo Natale è preoccupato…

Babbo Natale è preoccupato…

Il Natale con le sue atmosfere, i suoi simboli e i suoi doni, ha perso e continua a perdere sempre più la cultura originaria per esprimere la cultura del narcisismo, caratteristica dell’era del benessere delle società cosiddette avanzate, in cui una profonda crisi di valori e altre complesse trasformazioni sociali hanno letteralmente stravolto il significato dell’esistenza dell’uomo.

Se una delle caratteristiche tipiche di quello che si definisce disturbo istrionico della personalità è la drammatizzazione, ossia l’utilizzo di atteggiamenti e linguaggio emotivamente impressionistici, ma privi di contenuto, diremo che proprio l’atmosfera natalizia porta ad una esasperazione di tali disturbi.

Genitori e ragazzi alla ricerca sfrenata e divorante di oggetti verso cui nutrono emozioni esagerate, metafore colorite, ma prive di reali contenuti. Eccessiva drammatizzazione e teatralità ed espressione esagerata di emozioni trasformano un piccolo simbolo da donare in una ossessione asfissiante, cibo da mangiare in cibo da divorare: l’obiettivo finale della gente nelle feste natalizie è sentirsi riconosciuti, essere il centro del mondo, sentire finalmente di esistere.

Questi comportamenti istrionici sono forme psicopatologiche piuttosto gravi e spesso associate a tratti depressivi e dipendenti. Inoltre, di questi comportamenti istrionici il più manifesto è la tendenza irrefrenabile a spendere denaro che – con parole di K. Abraham – riguarda individui che si trovano in permanente dipendenza infantile e con questo comportamento alleviano angoscia e depressione.

Questa dipendenza si amplifica se la tendenza è a comprare oggetti di ogni tipo, senza alcuna scelta critica, minuzie senza valore, desiderate solo in quelle atmosfere natalizie.

In questo periodo dell’anno sono in tanti a comprare oggetti che hanno un valore solo momentaneo (si pensi a chi acquista migliaia di candele natalizie!), oppure scelti in maniera indifferenziata – come in una svendita finiscono nel “calderone natalizio” oggetti per bambini, anziani, giovani, mogli, mariti, amanti, amici, vicini di casa, estranei – con forme comportamentali che nonostante l’esito altruistico non esprimono amore verso l’altro ma solo tanta compassione, segnale di uno stato costante di angoscia profonda lontano dall’affiorare alla luce della coscienza.

Ai pochi consapevoli l’augurio di un sereno Natale.

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