Il bambino disegna le sue ossessioni (3)

Le manifestazioni di carattere ossessivo si osservano nel bambino, anche piccolo, senza che queste preannuncino in ogni caso l’ulteriore comparsa di una nevrosi ossessiva. Viene così a porsi inevitabilmente il problema dell’evolutività di questi sintomi e del loro significato.

Un grande contributo deriva dall’analisi del disegno: vediamone* allora alcuni che evidenziano tratti ossessivi in un bambino tra i tre e i cinque anni:

Anthony, 4 anni, disegna un uomo

Anthony, quattro anni, disegna il personaggio maschile ripetendo in modo ossessivo delle “sezioni”. Egli indica quattro di esse come porte: porta d’uscita, porta per camera, porta e porta di ingresso.

Analizziamo il disegno del personaggio femminile:

Anthony, 4 anni, disegna una donna

Anche in questo disegno Anthony ripete il tratto ossessivo con sezioni e tratti che rendono inesistente e disincarnata la figura femminile a lui richiesta.

Una delle caratteristiche del tratto ossessivo infantile è la rappresentazione di piccoli disegni spesso senza significato, senza tener conto della grandezza del foglio su cui il bambino sta disegnando.

È importante vedere come Anthony disegna la famiglia:

Anthony, 4 anni, disegna la sua famiglia

La rappresentazione della famiglia come desiderio è inesistente: lo possiamo dedurre da tratti esitanti, piccoli e senza senso. È anche evidente una notevole ansia fobica, perché il bambino non usa il tratto ripetuto – tipico dell’ossessività – bensì un tratto smembrato, caratteristico di forme depressive.

Anthony nella sua adolescenza ha poi mostrato molti problemi, fra cui una masturbazione coatta accompagnata a fantasie a carattere perverso.

* È fondamentale sottolineare che per questi e altri casi esposti, i disegni sono test psicodiagnostici che consentono solo un orientamento alla diagnosi, e non la diagnosi stessa.

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