Archivi per autore: Nunzia Tarantini

In nome del padre. Che non c’è

L’argomento ha senza dubbio una certa risonanza poetica. Ma non è per nulla banale e superfluo definire nei particolari l’oggetto della nostra riflessione, ossia che cosa si intende per padre nella vita di un individuo. C’è chi vorrebbe limitare l’idea del padre esclusivamente ad un evento normale ed ovvio che accade nella vita di ognuno di noi. Se ci attenessimo a questa limitazione oggi non ce la caveremmo di fronte ad una quantità di osservazioni di attività psichiche determinate dall’agire paterno.

Esistere e resistere come donna

Dopo aver lasciato ad altri l’onere di celebrare con stile enfatico e solenne il mito della donna nel giorno della sua festa, con ciò lasciando al suo destino pure Zarathustra e la sua superdonna futura, eterna, in cui tutto finisce e tutto comincia, occupiamoci qui della donna in due momenti concreti e decisivi per la sua vita: esistere e resistere, appunto.

Esistere è dare importanza alla natura femminile e alla voglia della donna di essere nata non solo felice ma anche uguale all’uomo.

Resistere è porre l’accento sulla cultura femminile e su una “terapia della cultura”, poiché il sistema di valori, unilaterale e maschile-patriarcale, della coscienza occidentale e la basilare ignoranza della differente psicologia femminile hanno contribuito profondamente alla crisi nella comprensione del femminile.

Una paura senza perché

Quando nel 1925 Freud si accinse ad una revisione delle sue idee sull’angoscia affrontò con estrema difficoltà la questione della paura ed in particolare si chiese perché nasce e perché si presenta con tanta intensità in alcune situazioni.

Il piccolo bambino e il suo educatore

Finora l’orientamento professionale degli insegnanti di scuola materna si è dedicato particolarmente all’idoneità intellettuale, mentre è di fondamentale importanza indagare e stabilire l’impostazione psicologica che una determinata persona ha verso la sua professione.

A che cosa serve un insegnante con abilità straordinarie per la sua professione che nello stesso tempo provi un’avversione insormontabile, che del resto può perfino essergli completamente incomprensibile?

L’indagine dell’impostazione psicologica verso la professione di insegnante tenta di mettere in chiaro se questa professione viene scelta per cause oggettive oppure affettive.

In questo senso ideale professionale e disposizione devono coincidere per evitare che tendenze estranee al lavoro possano inquinarlo, determinando effetti catastrofici. Questi ultimi, ricordiamolo, influiscono senz’altro sull’anima infantile e sulla vita interiore del bambino in maniera spesso irreversibile.

Il disegno infantile: un po’ di storia

L’attività pittorica del bambino è stata considerata per secoli una forma di espressione mancata, come osservato da Bombi e Pinto (1993). È soltanto sul finire del diciannovesimo secolo che il disegno è diventato a pieno titolo oggetto di attenzione e di ricerca.

Questa svolta si deve ai lavori di Cooke (1885) e soprattutto alle ricerche di Ricci (1887). Sull’argomento è suo il contributo alla letteratura degli inizi. Si racconta che in un giorno piovoso Ricci si trovasse sotto ad un abete da dove scorse affascinanti e goffi disegni sicuramente provenienti dalle mani di un bambino; niente di inconsueto se non fosse che da questo momento Ricci iniziò ad interessarsi al disegno ed all’arte infantile.

Introversi ed estroversi

Durante i lunghi e pazienti anni della sua pratica clinica, Jung notò che per quanto grandi fossero le diversità tipiche dei suoi pazienti, vi erano in loro determinate caratteristiche a seconda delle quali essi potevano venire classificati in due gruppi nettamente distinti l’uno dall’altro: individui con atteggiamento introvertito ed individui con atteggiamento estrovertito.

Mia madre “Donna Ansia”

Spesso si pensa che l’aumento catastrofico dell’ansia nelle donne e nelle madri sia legato all’attacco ai valori femminili: l’instabilità della famiglia, la scomparsa della famiglia numerosa, l’invasione tecnologica della casa, i cibi in scatola, l’aborto frequente, la spersonalizzazione della sessualità nell’educazione, l’enfasi educativa molto intellettuale – legata al logos e a danno dell’eros – e il ruolo della donna come salariata nell’industria e come manager nelle professioni.

San Valentino nel Paese dei Bambini

Theodor Reik, discepolo di Freud, ci narra che un vecchio poeta austriaco chiedeva a se stesso: “Dimmi, da dove viene l’amore?”. E la risposta che dava a se stesso era: “Non viene da nessuna parte; c’è”. La risposta può suonare altamente poetica, ma a giudicarla con un buon distacco ci dice che nell’individuo un amore può solo esistere, non si può inventare.

A proposito di Eluana

Ha poco senso opporsi all’idea di morte elaborata da un genitore sul proprio figlio costretto a vegetare. È opportuno invece elaborarla ed attraversarla con lui.

Una maschera di nome bullo

Il disegno, così come il gioco, ha un valore primario durante l’infanzia (nel periodo che va indicativamente fra i due e i nove anni) che non si esaurisce necessariamente con l’avvicinarsi dell’adolescenza: si avvia invece a rappresentare un segno tangibile di energie psichiche liberatorie organizzate secondo un lessico personale, che fa capo a vissuti emozionali, attuali o risalenti all’infanzia del soggetto.