Adolescenti e gruppo di vita

Gli adolescenti hanno una spiccata tendenza alla relazione con l’altro. La relazione che essi instaurano è sempre e subito affettiva, è il sentimento verso l’altro da sé, vissuto conscia­mente o inconsciamente, ed è proprio quel sentimento che mette subito in relazione l’uno con l’altro.

La relazione e il sentimento vissuto per l’altro non sono riducibili agli istinti individuali, alla storia individuale o collettiva, o alle istituzioni sociali. L’origine e l’identificazione dei sentimenti, la comprensione della organizzazione del mondo emotivo all’interno di un gruppo sono visibili in alcuni livelli di condotta che l’adolescente esplica nell’interazione.

In un primo livello di condotta i sentimenti dell’adolescente sono nascosti e vengono espressi in modo indiretto con lo scherzo, il gioco o con il discorso razionale.

In un secondo livello i sentimenti fondamentali, che in precedenza erano nascosti, vengono espressi in modo più aperto. Essi si manifestano attraverso due grandi modalità: l’ostilità e l’aggressività da una parte e un amore possessivo ed esclusivo dall’altra.

Ostilità ed aggressività sono spesso risposte reattive all’angoscia di separazione che l’adolescente prova all’interno di se stesso e di cui di solito non si rende conto. Questo significa che dietro comportamenti di aggressività o ostilità si celano sentimenti negativi: la paura di essere rifiutati da parte degli altri, di essere ripudiati, respinti, abbandonati.

L’esperienza di questi sentimenti negativi può diventare ancora più profonda e sconfinare in un sentimento di solitudine. Non è il sentimento di essere soli materialmente, in un luogo e per un tempo particolare, ma è la scoperta – tipica di molti adolescenti – della solitudine come possibile condizione permanente. In questo caso l’angoscia della separazione si trasforma in angoscia di morte e i sentimenti negativi associati ad essa saranno: abbandono da parte degli altri, paura della sconfitta, del nulla e della futilità dell’esistenza.

Già da quanto detto si può dedurre che è essenziale che il gruppo di appartenenza dell’adolescente provveda al riconoscimento di queste due forme di angoscia e alla risoluzione dei sentimenti negativi associati all’angoscia stessa.

Il vero problema si verifica quando un adolescente con relazioni ostili o aggressive verso i membri del suo gruppo viene sempre più emarginato ed escluso dagli altri: pochi capiranno realmente ciò che si nasconde sotto la sua aggressività – forse gli adolescenti ci riusciranno più degli adulti! – e gli esiti, per l’aumento dell’angoscia, saranno catastrofici.

Ma anche adolescenti che fondano le loro relazioni su un amore possessivo ed esclusivo compiono un tentativo disperato per negare la separazione tramite la fusione. Un adolescente con un amore possessivo “si rinchiude sul proprio oggetto” in una relazione privilegiata e si esclude con lui dal mondo, che ha una colorazione ostile, attuando una chiusura narcisistica come espressione negativa di sentimenti collegati all’angoscia.

È necessario a questo punto sottolineare che una relazione autentica in un adolescente è accompagnata da due fenomeni che sono indissociabili: la scoperta autentica dell’altro e la scoperta di sé. Nei gruppi autentici di adolescenti il progresso della relazione è accompagnato invariabilmente da una accresciuta sensibilità per le zone di vulnerabilità degli altri.

In un gruppo autentico gli scambi non solo si concentrano su un tema particolare, ma tendono a rivestire una forma simile, che si esprime in ciò che si può chiamare linguaggio dominante, fatto di:

  • linguaggio dell’azione: che include ogni tentativo per modificare direttamente il contorno materiale o umano senza passare attraverso la spiegazione preliminare del sentimento;
  • linguaggio simbolico: fatto di scherzi, racconti, sogni, miti e giochi. Qui i sentimenti sono espressi verbalmente, ma in modo tale da non essere attribuiti alla situazione attuale;
  • linguaggio razionale: in cui il gruppo si impegna consapevolmente nell’esplorazione di se stesso e di quanto lo circonda;
  • linguaggio dell’emozione: fatto di lacrime, riso e mimica con la funzione di aumentare l’attenzione alla situazione. Il sentimento vissuto è là, pronto a venire fuori, ma resta inarticolato, confuso, indistinto;

e infine di:

  • linguaggio del sentimento, o linguaggio immediato, che consente di esprimere direttamente ciò che è stato provato nella situazione in atto, qui e ora, e che comunica semplicemente e sobriamente l’amore, l’avversione, la percezione dell’altro e di se stesso, le precise intenzioni di colui che parla nei confronti degli altri.

Questo è un gruppo di vita in cui ostilità, aggressività, amore possessivo ed esclusivo sono canalizzati da una giusta atmosfera verso la costruzione di sentimenti positivi: è un gruppo fondato sulla condivisione di vissuti comuni, orientato cioé agli stessi obiettivi, agiti e comunicati all’interno del gruppo stesso, permetterà la risoluzione di gran parte dei sentimenti negativi associati all’angoscia, permettendo la fuoriuscita dell’adolescente dalla sofferenza della separazione.

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