Archivio per mese: Aprile 2007

La scuola della fobia

Un fattore essenziale nella problematica del bambino di fronte all’evento “ospedalizzazione” è rappresentato dalla dipendenza del bambino stesso dalla figura materna, dipendenza che viene tanto più sentita quanto più il bambino tende a regredire emozionalmente a causa della malattia.

Mio figlio non va bene a scuola

Bambini e adolescenti che mostrano un insuccesso scolastico sono sovente vittime di pregiudizi da parte di una istituzione non pronta a capire il problema e ad individuare gli aspetti personali, sia sul piano dell’analisi delle cause, sia sul piano delle indicazioni terapeutiche. Ciò non consente di superare pienamente l’atteggiamento di sbrigativa condanna che insegnanti e genitori solidalmente esprimono nei confronti dello studente: se non va bene a scuola vuol dire che “manca di intelligenza o di volontà”, oppure che “non è portato per lo studio”.

I segni premonitori dell’autismo

Progredire nello studio diagnostico dell’autismo presuppone un’osservazione precoce e completa per valutare tutti i parametri che permettano di convalidare ulteriormente le forme cliniche.

No, l’autismo no!

La “sindrome dell’autismo infantile” è stata individuata e introdotta da Leo Kanner nel 1944. Inizialmente Kanner considerava tale sindrome come un’incapacità in molti casi innata di stabilire un contatto affettivo, in seguito numerosi lavori – compresi quelli dello stesso autore – hanno attribuito l’autismo ad un rifiuto materno e a forti anomalie della relazione madre-bambino.